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queste parole, procede dal maligno.

solo a' vostri amici, che fate di singolare? non fanno ancora i pubblicani il simi

38 Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio, egliante? dente per dente;

39 Ma io vi dico: Non contrastate al male; anzi, se alcuno ti percuote in su la guancia destra, rivolgigli ancor l'altra.

40 E, se alcuno vuol contender teco, e torti la tonica, lasciarli eziandío il mantello. 41 E, se alcuno ti angaria un miglio, vanne seco due.

42 Da' a chi ti chiede, e non rifiutar la domanda di chi vuol prendere alcuna cosa in prestanza da te.

48 Voi adunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è ue' cieli.

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CAPO VI.

UARDATEVI di far la vostra limosina nel cospetto degli uomini, per esser da loro riguardati; altrimenti, voi non ne avrete premio appo il Padre vostro, che è ne' cieli. 2 Quando adunque tu farai limosina, non far sonar la tromba dinanzi a te, come fanno gl'ipocriti nelle sinagoghe e nelle piazze, per es

43 Voi avete udito ch' egli fu detto: Ama il tuo prossi-sere onorati dagli uomini; io mo, e odia il tuo nemico;

vi dico in verità, che ricevono il premio loro.

44 Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro 3 Ma, quando tu fai limoche vi maledicono, fate bene sina, nɔn sappia la tua sinia coloro che vi odiano, e pre-stra quello che fa la destra; gate per coloro che vi fan torto, e vi perseguitano;

4 Acciocchè la tua limosina si faccia in segreto; e il Padre 45 Acciocchè siate figliuoli tuo, che riguarda in segreto, del Padre vostro, che è ne' te ne renderà la retribuzione cieli; conciossiachè egli fac-in palese. cia levare il suo sole sopra i buoni, e sopra i malvagi; e piovere sopra i giusti, e sopra gl' ingiusti.

5 E, quando tu farai orazione, non esser come gl' ipocriti; perciocchè essi amano di fare orazione, stando ritti 46 Perciocchè, se voi amate in piè, nelle sinagoghe, e ne' coloro che vi amano, che pre-canti delle piazze, per esser mio ne avrete? non fanno veduti dagli uomini; io vi ancora i pubblicani lo stesso ? dico in verità, che ricevono il 47 E, se fate accoglienza loro premio.

6 Ma tu, quando farai orazione, entra nella tua cameretta, e serra il tuo uscio, e fa orazione al Padre tuo, che è in segreto; e il Padre tuo, che riguarda in segreto, ti renderà la tua retribuzione in palese.

7 Ora, quando farete orazione, non usate soverchie dicerie, come i pagani; perciocchè pensano di essere esauditi per la moltitudine delle lor parole.

8 Non li rassomigliate adunque; perciocchè il Padre vostro sa le cose di che voi avete bisogno, innanzi che gliele chiediate.

9 Voi adunque orate in questa maniera: Padre nostro che sei ne' cieli, sia santificato il tuo nome.

10 Il tuo regno venga. La tua volontà sia fatta in terra come in cielo.

11 Dacci oggi il nostro pane cotidiano.

12 E rimettici i nostri debiti, come noi ancora li rimettiamo a' nostri debitori.

13 E non indurci in tentazione, ma liberaci dal maligno; perciocchè tuo è il regno, e la potenza, e la gloria, in sempiterno. Amen.

14 Perciocchè, se voi rimettete agli uomini i lor falli, il vostro Padre celeste rimetterà ancora a voi i vostri ;

15 Ma, se voi non rimettete agli uomini i lor falli, il Padre vostro altresì non vi rimetterà i vostri.

16 Ora, quando digiunerete, non siate mesti di aspetto, come gl' ipocriti; perciocchè essi si sformano le facce, acciocchè apparisca agli uomini che digiunano; io vi dico in verità, che ricevono il loro premio.

17 Ma tu, quando digiuni, ugniti il capo, e lavati la faccia;

18 Acciocchè non apparisca agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo, il quale è in segreto; e il Padre tuo, che riguarda in segreto, ti renderà la tua retribuzione in palese. 19 Non vi fate tesori in su la terra, ove la tignuola e la ruggine guastano, e dove i ladri sconficcano e rubano;

20 Anzi, fatevi tesori in cielo, ove nè tignuola, nè ruggine guasta; ed ove i ladri non sconficcano, e non rubano. 21 Perciocchè, dove è il vostro tesoro, quivi eziandío sarà il vostro cuore.

22 La lampana del corpo è l'occhio; se dunque l'occhio tuo è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato.

23 Ma, se l'occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso; se dunque il lume ch'è in te è tenebre,

quante saranno le tenebre stesse ?

24 Niuno può servire a duc signori; perciocchè, o ne odierà l'uno, e amerà l'altro; ovvero, si atterrà all' uno, e sprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio ed a Mammona.

25 Perciò, io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra, che mangerete, o che beverete; nè per lo vostro corpo, di che vi vestirete; non è la vita più che il nutrimento, e il corpo più che il vestire?

26 Riguardate agli uccelli. del cielo; come non seminano, e non mietono, e non accolgono in granai; e pure il Padre vostro celeste li nudrisce; non siete voi da molto più di loro?

27 E chi è colui di voi, che, con la sua sollecitudine, possa aggiungere alla sua statura pure un cubito?

28 E intorno al vestire, perchè siete con ansietà solleciti? avvisate come erescono i gigli della campagna; essi non faticano, e non filano; 29 E pure io vi dico, che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito al pari dell' un di loro.

è gittata nel forno, non vestirà egli molto più voi, o uomini di poca fede?

31 Non siate adunque con ansietà solleciti, dicendo: Che mangeremo, o che beveremo, o di che saremo vestiti? 32 (Conciossiachè i pagani sien quelli che procaccino tutte queste cose); perciocchè il Padre vostro celeste sa che voi avete bisogno di tutte queste cose.

33 Anzi, cercate imprima il regno di Dio, e la sua giustizia; e tutte queste cose vi saran sopraggiunte.

34 Non siate adunque con ansietà solleciti del giorno di domani; perciocchè il giorno di domani sarà sollecito delle cosc sue; basta a ciascun giorno il suo male.

NON

CAPO VII.

ON giudicate, acciocchè non siate giudicati. 2 Perciocchè, di qual gindizio voi giudicherete, sarete giudicati; e della misura che voi misurerete, sarà altresì misurato a voi.

3 E, che, guardi tu il fuscello ch'è nell' occhio del tuo fratello, e non avvisi la trave ch'è nell' occhio tuo?

4 Ovvero, come dici al tuo fratello: Lascia che io ti

30 Or se Iddio riveste in questa maniera l'erba de' campi, che oggi è, e domani tragga dell' occhio il fuscello,

ed ecco, la trave è nell'occhio | mena alla perdizione ; e molti tuo? son coloro ch' entran per essa. 5 Ipocrito, trai prima dell' 14 Quanto è stretta la porta, occhio tuo la trave, e poi av-e angusta la via che mena viserai di trarre dell'occhio alla vita! e pochi son coloro del tuo fratello il fuscello. che la trovano.

6 Non date ciò che è santo a' cani, e non gittate le vostre perle dinanzi a' porci; che talora non le calpestin co' piedi, e, rivoltisi, non vi lacerino. 7 Chiedete, e vi sarà dato; cercate, e troverete ; picchiate, e vi sarà aperto. 8 Perciocchè, chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia.

9 Evvi egli alcun uomo fra voi, il quale, se il suo figliuolo gli chiede del pane, gli dia una pietra?

10 Ovvero anche, se gli chiede un pesce, gli porga un serpente ?

11 Se dunque voi, che siete | malvagi, sapete dar buoni doni a' vostri figliuoli, quanto maggiormente il Padre vostro, che è ne' cieli, darà egli cose buone a coloro che lo richiederanno?

12 Tutte le cose adunque, che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele altresì voi a loro; perciocchè questa è la legge ed i profeti.

13 Entrate per la porta stretta, perciocchè larga è la porta, e spaziosa le via, che

15 Ora, guardatevi da' falsi profeti, i quali vengono a voi in abito di pecore; ma dentro son lupi rapaci.

16 Voi li riconoscerete da' frutti loro; colgonsi uve dalle spine, o fichi da' triboli?

17 Così, ogni buon albero fa buoni frutti; ma l'albero malvagio fa frutti cattivi. 18 L'albero buono non può far frutti cattivi, nè l'albero malvagio far frutti buoni. 19 Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato, e gittato nel fuoco.

20 Voi adunque li riconoscerete da' lor frutti.

21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno de' cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio, ch'è ne' cieli.

22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in none tuo, e in nome tuo cacciati demoni, e fatte, in nome tuo, molte potenti operazioni?

23 Ma io allora protesterò loro: Io non vi conobbi giammai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d' iniquità. 24 Perciò, io assomiglio

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7 E Gesù gli disse: Io verrò,

27 E, quando la pioggia è caduta, e son venuti i tor-e lo sanerò. renti, e i venti han soffiato, e si sono avventati a quella casa, ella è caduta, e la sua ruina è stata grande.

28 Ora, quando Gesù ebbe forniti questi ragionamenti, le turbe stupivano della sua dottrina;

29 Perciocchè egli le ammaestrava, come avendo autorità, e non come gli Scribi.

8 E il centurione, rispondendo, disse: Signore io non son degno che tu entri sotto al mio tetto; ma solamente di' la parola, e il mio famiglio sarà guarito.

9 Perciocchè io son uomo, sottoposto alla podestà altrui, e ho sotto di me de' soldati; e pure, se dico all' uno: Va, egli va; e se all'altro: Vieni, egli viene; e se dico al mio servitore: Fa questo, egli lo RA, quando egli fu sceso fa. dal quente, molte turbe

CAPO VIII.

lo seguitarono.

2 Ed ecco, un lebbroso venne, e l'adorò, dicendo: Signore, se tu vuoi, tu puoi

nettarmi.

10 E Gesù, avendo udite queste cose, si maravigliò, e disse a coloro che lo seguitavano: Io vi dico in verità, che non pure in Israele ho trovata cotauta fede.

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