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10 E altrove la scrittura | operata per me, per l'ubbidice: Rallegratevi, o Genti, dienza de' Gentili, per parola, e per opera;

col suo popolo.

11 E altrove: Tutte le genti, lodate il Signore; e voi, popoli tutti, celebratelo. 12 E altrove Isaia dice: Vi sarà la radice di Iesse, e colui | che sorgerà per regger le Genti; le nazioni spereranno in lui.

13 Or l' Iddio della speranza vi riempia d' ogni allegrezza e pace, credendo; acciocchè abbondiate nella speranza, per la forza dello Spirito Santo. 14 Ora, fratelli miei, io stesso son persuaso di voi, che voi ancora siete pieni di bontà, ripieni d'ogni conosoenza, sufficienti eziandío ad ammonirvi gli uni gli altri. 15 Ma, fratelli, io vi ho scritto alquanto più arditamente, come per ricordo, per la grazia che mi è stata data da Dio;

16 Per esser ministro di Gesù Cristo appo i Gentili, adoperandomi nel sacro servigio dell' evangelo di Dio, acciocchè l'offerta de' Gentili sia accettevole, santificata per lo Spirito Santo.

17 Io ho adunque di che gloriarmi in Cristo Gesù, nelle cose che appartengono al servigio di Dio.

18 Perciocchè io non saprei dir cosa che Cristo non abbia

19 Con potenza di segni e di prodigi; con la virtù dello Spirito di Dio; talchè, da Gerusalemme, e da' luoghi d' intorno, infino all' Illirico, io ho compiuto il servigio dell' evangelo di Cristo;

20 Avendo ancora in certo modo l'ambizione di evangelizzare, non dove fosse già stata fatta menzion di Cristo; per non edificar sopra il fondamento altrui ;

21 Ma, come è scritto: Coloro a' quali non è stato annunziato nulla di lui lo vedranno; e coloro che non ne hanno udito parlare, l'intenderanno.

22 Per la qual cagione ancora sono spesse volte stato impedito di venire a voi.

23 Ma ora, non avendo più luogo in queste contrade, e avendo già da molti anni gran desiderio di venire a voi;

24 Quando andrò in Ispagna, verrò a voi; perciocchè io spero, passando, di vedervi, e d'esser da voi accompagnato fin là, dopo che prima mi sarò in parte saziato di voi.

25 Or al presente io vo in Gerusalemme, per sovvenire a' santi.

26 Perciocchè a que' di Ma

cedonia, e d Acaia, è pia- conessa della chiesa che è in

ciuto di far qualche contribuzione per li poveri d' infra i santi, che sono in Gerusalemme.

27 E, dico, lor piaciuto di farlo; ed anche son lor debitori, perciocchè, se i Gentili han partecipati i lor beni spirituali, debbono altresì sovvenir loro ne' carnali.

28 Appresso adunque che io avrò compiuto questo, e avrò lor consegnato questo frutto, io andrò in Ispagna, passando da voi.

29 Or io so che, venendo a voi, verrò con pienezza di benedizione dell' evangelo di Cristo.

30 Or io vi prego, fratelli, per lo Signor nostro Gesù Cristo, e per la carità dello Spirito, che combattiate meco appo Iddio per me, nelle vostre orazioni;

31 Acciocchè io sia liberato da' ribelli che son nella Giudea; e che il mio ministerio, che è per Gerusalemme, sia accettevole a' santi;

32 Acciocchè, se piace a Dio, io venga con allegrezza a voi, e sia ricreato con voi. 33 Or l' Iddio della pace sia con tutti voi. Amen.

CAPO XVI,

R vi

Cencrea;

2 Acciocchè voi l'accogliate nel Signore, come si conviene a' santi, e le sovvegniate in qualunque cosa avrà bisogno di voi; perciocchè ella è stata protettrice di molti, e di me stesso ancora. 3 Salutate Priscilla, ed Aquila, miei compagni d' opera in Cristo Gesù; 4 I quali hanno, per la vita mia, esposto il lor proprio collo; a' quali non io solo, ma ancora tutte le chiese de' Gentili, rendono grazie.

5 Salutate ancora la chiesa, che è nella lor casa; salutate il mio caro Epeneto, il quale è le primizie dell' Achaia in Cristo.

6 Salutate Maria, la quale si è molto affaticata per noi.

7 Salutate Andronico, e Giunia, miei cugini, e miei compagni di prigione, i quali son segnalati fra gli apostoli, ed anche sono stati innanzi a me in Cristo.

8 Salutate Amplia, caro mio nel Signore,

9 Salutate Urbano, nostro compagno d'opera in Cristo ; e il mio caro Stachi.

10 Salutate Apelle, che è approvato in Cristo. Salutate que' di casa Aristobulo.

O'Liori raccomande Febe, Salutate Erodione, mio

cugino. Salutate que' di casa Narcisso che son nel Signore.

20 Or l' Iddio della pace triterà tosto Satana sotto a' vostri piedi. La grazia del

con voi. Amen.

12 Salutate Trifena, e Tri-Signor nostro Gesù Cristo sia fosa, le quali si affaticano nel Signore. Salutate la cara Perside, la quale si è molto affaticata nel Signore.

13 Salutate Rufo, che è eletto nel Signore, e la madre sua, e mia.

14 Salutate Asincrito, Flegonte, Erma, Patroba, Erme, e i fratelli che son con loro. 15 Salutate Filologo e Giulia; Nereo e la sua sorella; e Olimpa, e tutti i santi che son con loro.

21 Timoteo, mio compagno d'opera, e Lucio, e Giason, e Sosipatro, miei cugini, vi salutano.

22 Io Terzio, che ho scritta questa epistola, vi saluto nel Signore.

23 Gaio, albergator mio, e di tutta la chiesa, vi saluta. Erasto, il camarlingo della città, e il fratello Quarto, vi salutano.

24 La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen.

16 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio; le chiese di Cristo vi salutano. 25 Or a colui che vi può 17 Or io vi esorto, fratelli, raffermare, secondo il mio che prendiate guardia a co- evangelo, e la predicazione di loro che commettono le dis-Gesù Cristo, secondo la rivesensioni, e gli scandali, contro lazion del misterio, celato alla dottrina, la quale avete per molti secoli addietro ; imparata; e che vi ritraggiate da essi.

18 Perciocchè tali non servono al nostro Signor Gesù Cristo, ma al proprio ventre; e, con dolce, e lusinghevol parlare, seducono i cuori de' semplici.

19 Conciossiachè la vostra ubbidienza sia divolgata fra tutti; laonde io mi rallegro per cagion vostra ; or io desidero che siate savi al bene, e semplici al male.

26 Ed ora manifestato, e dato a conoscere fra tutte le Genti, per le scritture profetiche, secondo il comandamento dell' eterno Dio, all' ubbidienza della fede;

27 A Dio, sol savio, sia la gloria in eterno, per Gesù Cristo. Amen.

Fu scritta a' Romani da Corinto, per Febe, diaconessa della chiesa di Cencrea.

A' CORINTI.

CAPO I.

chè siate senza colpa nel gior no del nostro Signor Gesù

Papostolo di Gesù Cristo, per la volontà di Dio, e il fratello Sostene;

AOLO, chiamato ad essere Cristo.

2 Alla chiesa di Dio, la quale è in Corinto, a' santificati in Gesù Cristo, chiamati santi; insieme con tutti coloro, i quali in qualunque luogo invocano il nome di Gesù Cristo, Signor di loro, e di noi ;

3 Grazia, e pace a voi, da Dio nostro Padre, e dal Signor Gesù Cristo.

4 Io del continuo rendo grazie di voi all' Iddio mio, per la grazia di Dio, che vi è stata data in Cristo Gesù;

5 Perciocchè in lui siete stati arricchiti in ogni cosa, in ogni dono di parola, e in agni conoscenza;

6 Secondo che la testimonianza di Cristo è stata confermata fra voi ;

7 Talchè non vi manca dono alcuno, aspettando la manifestazione del Signor nostro Gesù Cristo;

8 Il quale eziandío vi confermerà infino al fine, accioc

9 Fedele è Iddio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figliuolo Gesù Cristo, nostro Signore.

10 Ora, fratelli, io vi esorto, per lo nome del nostro Signor Gesù Cristo, che abbiate tutti un medesimo parlare, e che non vi sieno fra voi scismi; anzi che siate uniti insieme in una medesima mente, e in una medesima sentenza.

11 Perciocchè, fratelli miei, mi è stato di voi significato da que' di casa Cloe, che vi son fra voi delle contenzioni.

12 Or questo voglio dire, che ciascun di voi dice: Io son di Paolo, ed io di Apollo, ed io di Cefa, ed io di Cristo.

13 Cristo è egli diviso? Paolo è egli stato crocifisso per voi? ovvero, siete voi stati battezzati nel nome di Paolo ?

14 Io ringrazio Iddio, che io non ho battezzato alcun di voi, fuori che Crispo e Gaio;

15 Acciocchè alcuno non dica ch'io abbia battezzato nel mio nome.

16 Ho battezzata ancora la famiglia di Stefana; nel rimanente, non so se ho battezzato alcun altro.

17 Perciocchè Cristo non mi ha mandato per battezzare, ma per evangelizzare; non in sapienza di parlare, acciocchè la croce di Cristo non sia renduta vana.

predichiam Cristo, potenza
di Dio, e sapienza di Dio.
25 Conciossiachè la pazzia
di Dio sia più savia che gli
uomini, e la debolezza di Dio
più forte che gli uomini.

26 Perciocchè, fratelli, vedete la vostra vocazione; che non siete molti savi secondo la carne, non molti potenti,

18 Perciocchè la parola del-non molti nobili; la croce è ben pazzía a coloro che periscono; ma a noi, che siam salvati, è la potenza di Dio.

19 Conciossiachè egli sia scritto: Io farò perir la sapienza de' savi, e annullerò I' intendimento degl' intendenti.

20 Dov'è alcun savio? dov' è alcuno scriba? dov'è alcun ricercatore di questo secolo ? non ha Iddio renduta pazza la sapienza di questo mondo? 21 Perciocchè, poichè nella sapienza di Dio, il mondo non ha conosciuto Iddio per la sapienza, è piaciuto a Dio di salvare i credenti per la pazzía della predicazione.

22 Conciossiachè, ed i Giudei chieggiano segno, ed i Greci cerchino sapienza.

23 Ma Cristo crocifisso, che è scandalo a' Giudei, e pazzía a' Greci ;

noi predichiamo

24 Ma a coloro che son chiamati, Giudei e Greci, noi

27 Anzi Iddio ha scelte le cose pazze del mondo, per isvergognare le savie; e Iddio ha scelte le cose deboli del mondo, per isvergognare le forti.

28 E Iddio ha scelte le cose ignobili del mondo, e le cose spregevoli, e le cose che non sono, per ridurre al niente quelle che sono.

29 Acciocchè niuna carne si glorii nel cospetto suo.

30 Or da lui voi siete in Cristo Gesù, il quale ci è stato fatto da Dio sapienza, e giustizia, e santificazione, e redenzione;

31 Acciocchè, siccome è scritto: Chi si gloria, si glorii nel Signore.

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CAPO II.

D io, fratelli, quando venni a voi, venni, non con eccellenza di parlare, o di sapienza, annunziandovi la testimonianza di Dio ; 2 Perciocchè io non mi era

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