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49 L'ufficial reale gli disse: Signore, scendi prima che il mio fanciullo muoia.

50 Gesù gli disse: Va, il tuo figliuolo vive. E quell' uomo credette alla parola che Gesù gli avea detta; e se ne andava.

51 Ora, come egli già scendeva, i suoi servitori gli vennero incontro, e gli rapportarono, e dissero Il tuo figliuolo vive.

52 Ed egli domandò loro dell' ora ch' egli era stato meglio. Ed essi gli dissero : Ieri a sette ore la febbre lo lasciò.

53 Laonde il padre conobbe ch' era nella stessa ora, che Gesù gli avea detto: Il tuo figliuolo vive; e credette egli, e tutta la sua casa.

54 Questo secondo segno fece di nuovo Gesù, quando fu venuto di Giudea in Galilea.

CAPO V.

4 Perciocchè di tempo in tempo un angelo scendeva nella pescina, ed intorbidava l' acqua; e il primo che vi entrava, dopo l'intorbidamento dell' acqua, era sanato, di qualunque malattía egli fosse tenuto.

5 Or quivi era un certo uomo, ch'era stato infermo trentotto anni.

6 Gesù, veduto costui giacere, e sapendo che già lungo tempo era stato infermo, gli disse: Vuoi tu esser sanato? 7 L'infermo gli rispose: Signore, io non ho alcuno che mi metta nella pescina, quando l'acqua è intorbidata; e quando io vi vengo, un altro vi scende prima di me. 8 Gesù gli disse: Levati, togli il tuo letticello, e cammina.

9 E in quello stante quell' uomo fu sanato, e tolse il suo letticello, e camminava. Or in quel giorno era sabato. 10 Laonde i Giudei dissero

Duna cosie Vi, Egli è sabato, non ti è lecito

OPO queste cose v'era a colui ch' era stato sanato:

Gesù salì in Gerusalemme.

2 Or in Gerusalemme, presso della porta delle pecore, v'è una pescina, detta in Ebreo Betesda, che ha cinque portici. 3 In essi giaceva gran moltitudine d'infermi, di ciechi, di zoppi, di secchi, aspettando il movimento dell' acqua.

di togliere il tuo letticello.

11 Egli rispose loro: Colui che mi ha sanato mi ha detto: Togli il tuo letticello, e cammina.

12 Ed essi gli domandarono: Chi è quell' uomo che ti ha detto: Togli il tuo let ticello e cammina?

13 Or colui ch' era stato | -21 Perciocchè, siccome il sanato non sapeva chi egli Padre suscita i morti, e li fosse; perciocchè Gesù s' era vivifica, così ancora il Fisottratto dalla moltitudine gliuolo vivifica coloro ch' egli ch' era in quel luogo. vuole.

14 Di poi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: Ecco, tu sei stato sanato; non peccar più, che peggio non ti avvenga. 15 Quell' uomo se ne andò, e rapportò a' Giudei che Gesù era quel che l' avea sanato. 16 E perciò i Giudei perseguivano Gesù, e cercavano d' ucciderlo, perciocchè avea fatte quelle cose in sabato.

17 Ma Gesù rispose loro Il Padre mio opera infino ad ora, ed io ancora opero.

22 Conciossiachè il Padre non giudichi alcuno, ma abbia dato tutto il giudicio al Figliuolo;

23 Acciocchè tutti onorino il Figliuolo, come onorano il Padre; chi non onora il Figliuolo, non onora il Padre che l' ha mandato.

24 In verità, in verità, io vi dico, che chi ode la mia parola, e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudicio; anzi è passato dalla morte alla vita.

25 In verità, in verità, io vi dico, che l' ora viene, e già al

18 Perciò adunque i Giudei cercavano vie più d' ucciderlo, perciocchè non solo violava il sabato, ma ancora diceva Id-presente è, che i morti udidio esser suo Padre, facendosi uguale a Dio. 19 Laonde Gesù rispose, eudita viveranno. disse loro In verità, in ve- 26 Perciocchè, siccome il

rità, io vi dico, che il Figliuolo non può far nulla da sè stesso, ma fa ciò che vede fare al Padre, perciocchè le cose ch'esso fa, il Figliuolo le fa anch' egli simigliante

mente.

20 Conciossiachè il Padre ami il Figliuolo, e gli mostri tutte le cose ch' egli fa; ed anche gli mostrerà opere maggiori di queste, acciocchè voi vi maravigliate.

ranno la voce del Figliuol di Dio, e coloro che l'avranno

Padre ha vita in sè stesso, così ha dato ancora al Figliuolo d' aver vita in sè stesso;

27 E gli ha data podestà eziandío di far giudicio, in quanto egli è Figliuol d'uomo.

28 Non vi maravigliate di questo; perciocchè l'ora viene, che tutti coloro che son ne' monumenti udiranno la sua voce;

29 Ed usciranno, coloro che

avran fatto bene, in risurre- | giammai la sua voce, nè vezion di vita; e coloro che deste la sua sembianza;

avran fatto male, in risurrezion di condannazione. 30 Io non posso da me stesso far cosa alcuna; io giudico secondo che io odo; e il mio giudicio è giusto, perciocchè io non cerco la mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato.

31 Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza non è verace.

32 V'è un altro che rende testimonianza di me, ed io so che la testimonianza ch' egli rende di me è verace.

33 Voi mandaste a Giovanni, ed egli rendette testimonianza alla verità.

34 Or io non prendo testimonianza da uomo alcuno, ma dico queste cose, acciocchè siate salvati.

35 Esso era una lampana ardente, e lucente; e voi volentieri gioiste, per un breve tempo, alla sua luce.

36 Ma io ho la testimonianza maggiore di quella di Giovanni, conciossiachè l' opere che il Padre mi ha date ad adempiere; quell' opere, dico, le quali io fo, testimoniano di me, che il Padre mio mi ha mandato.

37 Ed anche il Padre stesso che mi ha mandato ha testimoniato di me; voi non udiste

38 E non avete la sua parola dimorante in voi, conciossiachè non crediate a colui ch' egli ha mandato.

39 Investigate le scritture, perciocchè voi pensate per esse aver vita eterna; ed esse son quelle che testimonian di

me.

40 Ma voi non volete venire a me, acciocchè abbiate vita. 41 Io non prendo gloria dagli uomini.

42 Ma io vi conosco, che non avete l'amor di Dio in voi.

43 Io son venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro viene nel suo proprio nome, quello riceverete.

44 Come potete voi credere, poichè prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da un solo Dio?

45 Non pensate che io vi accusi appo il Padre; v'è chi vi accusa, cioè: Mosè, nel qual voi avete riposta la vostra speranza.

46 Perciocchè, se voi credeste a Mosè, credereste ancora a me; conciossiachè esso abbia scritto di me.

47 Ma, se non credete agli scritti d' esso, come crederete alle mie parole?

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assettò, ed erano in numero d'intorno a cinquemila. 11 E Gesù prese i pani, e, rendute grazie, li distribuì a' discepoli, e i discepoli alla gente assettata; il simi

2 E gran moltitudine lo se-gliante fece de' pesci, quanti guitava, perciocchè vedevano ne volevano.

miracoli ch' egli faceva ne- 12 E, dopo che furon saziagl' infermi.

3 Ma Gesù salì in sul monte, e quivi sedeva co' suoi discepoli.

4 (Or la pasqua, la festa de' Giudei, era vicina.)

5 Gesù adunque, alzati gli occhi, e veggendo che gran moltitudine veniva a lui, disse a Filippo : Onde comprerem noi del pane, per dar da mangiare a costoro?

6 (Or diceva questo, per provarlo, perciocchè egli sapeva quel ch' era per fare.) 7 Filippo gli rispose: Del pane per dugento denari non basterebbe loro, perchè ciascun d'essi ne prendesse pure un poco.

8 Andrea, fratello di Simon Pietro, l' uno de' suoi discepoli, gli disse:

9 V'è qui un fanciullo, che ha cinque pani d'orzo, e due pescetti; ma, che è ciò per tanti?

10 E Gesù disse: Fate che gli uomini si assettino. Or 'era in quel luogo erba assai. La gente adunque si

ti, Gesù disse a' suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, che nulla se ne perda.

13 Essi adunque li raccolsero, ed empierono dodici corbelli di pezzi di que' cinque pani d' orzo, ch' erano avanzati a coloro che avean mangiato.

14 Laonde la gente, avendo veduto il miracolo che Gesù avea fatto, disse: Certo costui è il profeta, che dee venire al mondo.

15 Gesù adunque, conoscendo che verrebbero, e lo rapirebbero per farlo re, si ritrasse di nuovo in sul monte, tutto solo.

16 E, quando fu sera, i suoi discepoli discesero verso il mare.

17 E, montati nella navicella, traevano all' altra riva del mare, verso Capernaum; e già era scuro, e Gesù non era venuto a loro.

18 E, perchè soffiava un gran vento, il mare era commosso.

19 Ora, quando ebbero vo

gato intorno di venticinque, o trenta stadi, videro Gesù che camminava in sul mare, e si accostava alla navicella, ed ebber paura.

miracoli; ma, perciocchè avete mangiato di que' pani, e siete stati saziati.

27 Adoperatevi, non intorno al cibo che perisce, ma intorno

20 Ma egli disse loro: Sonal cibo che dimora in vita io, non temiate.

21 Essi adunque volonterosamente lo ricevettero dentro la navicella; e subitamente la navicella arrivò là dove essi traevano.

22 Il giorno seguente, la moltitudine ch' era restata all'altra riva del mare, avendo veduto che quivi non v' era altra navicella, che quell' una nella quale erano montati i discepoli di Gesù, e ch' egli non v'era montato con lero; anzi che i suoi discepoli erano partiti soli;

eterna, il quale il Figliuol dell' uomo vi darà; percioc chè esso ha il Padre, cioè, Iddio, suggellato.

28 Laonde essi gli dissero: Che faremo, per operar l' opere di Dio?

29 Gesù rispose, e disse loro: Questa è l' opera di Dio, che voi crediate in colui ch' egli ha mandato.

30 Laonde essi gli dissero: Qual segno fai tu adunque, acciocchè noi lo veggiamo, e ti crediamo? che operi?

31 I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: Egli diè loro

23 (Or altre navicelle eran venute di Tiberiade, presso del luogo, ove, avendo il Si-a mangiare del pan celeste. gncre rendute grazie, aveano` mangiato il pane);

24 La moltitudine, dico, come ebbe veduto che Gesù non era quivi, nè i suoi discepoli, montò anch' ella in quelle navicelle, e venne in Capernaum, cercando Gesù; 25 E, trovatolo di là dal mare, gli disse: Macstro, quando sei giunto qua?

26 Gesù rispose loro, e disse: In verità, in verità, io vi dico, che voi mi cercate, non perciocchè avete veduti

32 Allora Gesù disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che Mosè non vi ha dato il pane celeste; ma il Padre mio vi dà il vero pane celeste.

33 Perciocchè il pan di Dio è quel che scende dal cielo, e dà vita al mondo.

34 Essi adunque gli dissero : Signore, dacci del continuo cotesta pane.

35 E Gesù disse loro: Io sono il pan della vita; chi viene a me non avrà fame, e

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