moteo, acciocchè io ancora, | mente l'ho mandato, accioc avendo saputo lo stato vostro, sia innanimato ; 20 Perciocchè io non ho alcuno d'animo pari a lui, il quale sinceramente abbia cura de' fatti vostri. 21 Conciossiachè tutti cerchino il lor proprio, non ciò che è di Cristo Gesù. 22 Ma voi conoscete la prova d'esso; come egli ha servito meco nell' evangelo, nella maniera che un figliuolo serve al padre. 23 Io spero adunque mandarlo, subito che avrò veduto come andranno i fatti miei. 24 Or io ho fidanza nel Signore ch' io ancora tosto verrò. 25 Ma ho stimato necessario di mandarvi Epafrodito, mio fratello, e compagno d' opera, e di milizia, e vostro apostolo, e ministro de' miei bisogni ; 26 Perciocchè egli desiderava molto vedervi tutti; ed era angosciato per ciò che avevate udito ch' egli era stato infermo. 27 Perciocchè certo egli è stato infermo, ben vicin della morte; ma Iddio ha avuta pietà di lui; e non solo di lui, ma di me ancora, acciocchè io non avessi tristizia sopra tristizia. chè, veggendolo, voi vi rallegriate di nuovo, e ch' io stesso sia men contristato. 29 Accoglietelo adunque nel Signore con ogni allegrezza, e abbiate tali in istima. 30 Perciocchè egli è stato ben presso della morte per l'opera di Cristo, avendo esposta a rischio la propria vita, per supplire il difetto del vostro servigio inverso me. Qu CAPO III. UANT" è al rimanente, fratelli miei, rallegratevi nel Signore; a me certo non è grave scrivervi le medesime cose, e per voi è sicuro. 2 Guardatevi da' cani, guardatevi da' cattivi operai, guardatevi dal ricidimento. 3 Conciossiachè siamo la circoncisione, noi che serviamo in Ispirito a Dio, e ci gloriamo in Cristo Gesù, e non ci confidiamo nella carne. 4 Benchè eziandío nella carne io avrei di che confidarmi; se alcun altro si pensa aver di che confidarsi nella carne, io l'ho molto più ; 5 Io, che sono stato circonciso l'ottavo giorno, che sono della nazion d'Israele, della 28 Perciò vie più diligente- tribù di Beniamino, Ebreo di Ebrei; quant'è alla legge, 6 Quant' è allo zelo, essendo stato persecutor della chiesa; quant'è alla giustizia, che è nella legge, essendo stato irreprensibile. 7 Ma le cose che mi eran guadagni, quelle ho reputate danno, per Cristo. 13 Fratelli, io non reputo d' avere ancora ottenuto il premio; 14 Ma una cosa fo, dimenticando le cose che sono dietro, e distendendomi alle cose che son davanti, proseguo il corso verso il segno, al palio della superna vocazion di Dio, in Cristo Gesù. 15 Perciò, quanti siamo compiuti, abbiam questo sen 8 Anzi pure ancora reputo tutte queste cose esser danno, per l'eccellenza della cono-timento; e, se voi sentite alscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per lo quale io ho fatta perdita di tutte queste cose, e le reputo tanti sterchi, acciocchè io guadagni Cristo ; 9 E sia trovato in lui, non già avendo la mia giustizia, che è dalla legge; ma quella che è per la fede di Cristo; la giustizia che è da Dio, mediante la fede; tramente in alcuna cosa, Iddio vi rivelerà quello ancora. 16 Ma pur camminiamo d' una stessa regola, è sentiamo una stessa cosa, in ciò a che siam pervenuti. 17 Siate miei imitatori, fratelli; e considerate coloro che camminano così, come avete noi per esempio. 18 Perciocchè molti camminano, de' quali molte volte vi lo dico piagnendo, che sono i nemici della croce di Cristo; 10 Per conoscere esso Cristo, e la virtù della sua risurre-ho detto, e ancora al presente zione, e la comunione delle sue sofferenze, essendo renduto conforme alla sua morte; 11 Per provare se una volta perverrò alla risurrezione de' morti. 12 Non già ch' io abbia ottenuto il premio, o che già sia pervenuto alla perfezione; anzi proseguo, per procacciar d'ottenere il premio; per la qual cagione ancora sono stato preso da Gesù Cristo. 19 Il cui fine è perdizione, il cui Dio è il ventre, e la cui gloria è alla confusion loro; i quali hanno il pensiero, e l' affetto alle cose terrestri. 20 Conciossiachè noi viviamo ne' cieli, come nella nostra città; onde ancora aspettiamo il Salvatore, il Signor Gesù Cristo; 21 11 quale trasformerà il nostro corpo vile, acciocchè | 8 Quant'è al rimanente, sia renduto conforme al suo corpo glorioso, secondo la virtù per la quale può eziandío sottoporsi ogni cosa. CAPO IV. fratelli, tutte le cose che son veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che son giuste, tutte le cose che son pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che son PERCIÒ, fratelli miei cari, di buona fama ; se vi è al e desideratissimi, allegrezza, e corona mia, state in questa maniera fermi nel Signore, diletti. 2 lo esorto Euodia, esorto parimente Sintiche, d'avere un medesimo sentimento nel Signore. 3 Io prego te ancora, leal consorte, sovvieni a queste donne, le quali hanno combattuto meco nell' evangelo, insieme con Clemente, e gli altri miei compagni d'opera, i cui nomi son nel libro della vita. 4 Rallegratevi del continuo nel Signore; da capo dico, rallegratevi. 5 La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini; il Signore è vicino. 6 Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma sieno in ogni cosa le vostre richieste notificate a Dio, per l'orazione, e per la preghiera, con ringraziamento. 7 E la pace di Dio, la qual sopravanza ogni intelletto, guarderà i vostri cuori, e le vostre menti, in Cristo Gesù. cuna virtù, e se vi è alcuna lode; a queste cose pensate; 9 Le quali ancora avete imparate, e ricevute, e udite da me, e vedute in me; fate queste cose, e l' Iddio della pace sarà con voi. 10 Or io mi son grandemente rallegrato nel Signore, che omai voi vi siete rinverditi ad aver cura di me; di cui ancora avevate cura, ma vi mancava l'opportunità. 11 Io nol dico, perchè io abbia mancamento; perciocchè io ho imparato ad esser contento nello stato nel qual mi trovo. 12 Io so essere abbassato, so altresì abbondare; in tutto, e per tutto sono ammaestrato ad esser saziato, e ad aver fame; ad abbondare, e a sofferir mancamento. 13 Io posso ogni cosa in Cristo, che mi fortifica. 14 Tuttavolta, voi avete fatto bene d' aver dal canto vostro comunicato alla mia afflizione. 15 Or voi ancora, o Filippesi, sapete che nel principio dell' evangelo,quando io partii | 19 Or l'Iddio mio supplira di Macedonia, niuna chiesa ogni vostro bisogno, secondo mi comunicò nulla, per conto le ricchezze sue in gloria, in del dare, e dell' avere, se non Cristo Gesù. voi soli. 16 Conciossiachè ancora in Tessalonica mi abbiate mandato, una, e due volte, quel che mi era bisogno. 17 Non già ch'io ricerchi i presenti, anzi ricerco il frutto che abbondi a vostra ragione. 18 Or io ho ricevuto il tutto, ed abbondo; io son ripieno, avendo ricevuto da Epafrodito ciò che mi è stato mandato da voi, che è un odor soave, un sacrificio accettevole, piacevole a Dio. 20 Or all' Iddio, e Padre nostro sia la gloria ne' secoli de' secoli. Amen. 21 Salutate tutti i santi in Cristo Gesù. 22 I fratelli che son meco vi salutano; tutti i santi vi salutano, e massimamente que' della casa di Cesare. 23 La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen. Fu scritta da Roma a' Filippesi per Epafrodito. EPISTOLA DI S. PAOLO APOSTOLO A' COLOSSESI. CAPO I. AOLO, apostolo di Gesù PAOLO, apostolo di Gesù Dio, e il fratello Timoteo ; 2 A'santi, e fedeli fratelli in Cristo, che sono in Colosse; Grazia a voi, e pace, da Dio nostro Padre, e dal Signor Gesù Cristo. 3 Noi rendiam grazie a Dio, e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, facendo del continuo orazione per voi ; 4 Avendo udita la fede vostrain Cristo Gesù, e la vostra carità inverso tutti i santi; 5 Per la speranza che vi è riposta ne' cieli, la quale innanzi avete udita nella parola della verità dell' evangelo; 6 Il quale è pervenuto azione per lo suo sangue; la remission de' peccati; voi, come ancora per tutto il 15 Il quale è l'immagine dell' Iddio invisibile, il primogenito d'ogni creatura. 16 Conciossiachè in lui sieno state create tutte le cose, quelle che son ne' cieli, e quelle che son sopra la terra; le cose visibili e l'invisibili e troni, e signoríe, e principati, e podestà; tutte le cose sono state create per lui, e per cagione di lui. 17 Ed egli è avanti ogni cosa, e tutte le cose consistono in lui. 9 Perciò ancora noi, dal dì che abbiamo ciò udito, non restiamo di fare orazione per voi, e di richiedere che siate ripieni della conoscenza della 18 Ed egli stesso è il capo volontà d'esso in ogni sapien- | del corpo della chiesa; egli, za, ed intelligenza spirituale; dico, che è il principio, il pri10 Acciocchè camminiate mogenito da' morti; accioccondegnamente al Signore, chè in ogni cosa tenga il priper compiacergli in ogni cosa, mo grado; fruttificando in ogni opera buona, e crescendo nella conoscenza di Dio ; 11 Essendo fortificati in ogni forza, secondo la possanza della sua gloria, ad ogni sofferenza, e pazienza, con allegrezza; 12 Rendendo grazie a Dio, e Padre, che ci ha fatti degni di partecipar la sorte de' santi nella luce; 13 Il quale ci ha ricossi dalla podestà delle tenebre, e ci ha trasportati nel regno del Figliuolo dell' amor suo; 14 In cui abbiamo la reden 19 Perciocchè è piaciuto al Padre che tutta la pienezza apiti in lui; 20 E, avendo fatta la pace per lo sangue della croce d' esso, riconciliarsi per lui tutte le cose; così quelle che son sopra la terra, come quelle che sono ne' cieli. 21 E voi stessi, che già eravate alieni, e nemici con la mente, nell' opere malvage; 22 Pure ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, per la morte, per farvi comparire davanti a sè santi, ed irreprensibili, e senza colpa; |