il dragone parimente, e i suoi angeli, combatterono; 8 Ma non vinsero, e il luogo loro non fu più trovato nel cielo. 9 E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo, e Satana, il qual seduce tutto il mondo, fu gittato in terra; e furono con lui gittati ancora i suoi angeli. 10 Ed io udii una gran voce nel cielo, che diceva: Ora è venuta ad esser dell' Iddio nostro la salute, e la potenza, e il regno; e la potestà, del suo Cristo; perciocchè è stato gittato a basso l'accusatore de' nostri fratelli, il quale gli accusava davanti all' Iddio nostro, giorno e notte. 14 Ma furon date alla donna due ale della grande aquila, acciocchè se ne volasse d'innanzi al serpente nel deserto, nel suo luogo, per esser quivi nudrita un tempo, de' tempi, e la metà d'un tempo. 15 E il serpente gittò della sua bocca, dietro alla donna, dell'acqua, a guisa di fiume; per far che il fiume la portasse via. 16 Ma la terra soccorse la donna; e la terra aperse la sua bocca, e assorse il fiume, che il dragone avea gittato della sua bocca. 17 E il dragone si adirò contro alla donna, e se ne andò a far guerra col rimanente della progenie d'essa, che serba i comandamenti di Dio, ed ha la testimonianza di Gesù Cristo. 11 Ma essi l'han vinto per to sangue dell' Agnello, e per la parola della loro testimonianza; e non hanno amata 18 Ed io mi fermai in su la la vita loro, fin là che l'han-rena del mare. no esposta alla morte. 12 Perciò, rallegratevi, o ΟΙ CAPO XIII. cieli, e voi che abitate in essi, POI vidi salir dal mare una Guai a voi, terra, e mare! perciocchè il diavalo è disceso a voi, avendo grand' ira, sapendo che egli ha poco tempo. 13 E, quando il dragone vide ch' egli era stato gittato in terra, perseguitò la donna, che avea partorito il figliuol maschio. bestia, che avea dieci corna, e sette teste; e in su le sue corna dieci diademi, e in sue le sue teste un nome di bestemmia. 2 E la bestia ch' io vidi era simigliante ad un pardo, e i suoi piedi erano come piedi d'orso, e la sua bocca come una bocca di leone; e il dra gone le diede la sua poten- | spada. Qui è la sofferenza, za, e il suo trono, e podestà e la fede de' santi. grande. 3 Ed io vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata; e tutta la terra si maravigliò dietro alla bestia. 4 E adorarono il dragone, che avea data la podestà alla bestia; adorarono ancora la bestia, dicendo: Chi è simile alla bestia, e chi può guerreggiare con lei ? 5 E le fu data bocca parlante cose grandi, e bestemmie, e le fu data podestà di durar quarantadue mesi. 6 Ed ella aperse la sua bocca in bestemmia contro a Dio, da bestemmiare il suo nome, e il suo tabernacolo, e quelli che abitano nel cielo. 7 Ele fu dato, di far guerra a' santi, e di vincerli; le fu parimente data podestà sopra ogni tribù, e lingua, e nazione. 8 E tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti, fin dalla fondazione del mondo, nel libro della vita dell' Agnello, che è stato ucciso, l'adorarono. 9 Se alcuno ha orecchio, ascolti. 11 Poi vidi un' altra bestia, che saliva dalla terra, ed avea due corna simili a quelle dell'Agnello, ma parlava come il dragone. 12 Ed esercitava tutta la podestà della prima bestia, nel suo cospetto; e facea che la terra, e gli abitanti d'essa adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata sanata. 13 E faceva gran segni ; sì che ancora faceva scender fuoco dal cielo in su la terra, in presenza degli uomini ; 14 E seduceva gli abitanti della terra, per li segni che le erano dati di fare nel cospetto della bestia, dicendo agli abitanti della terra, che facessero una immagine alla bestia, che avea ricevuta la piaga della spada, ed era tornata in vita. 15 E le fu dato di dare spirito all'immagine della bestia, sì che ancora l'immagine della bestia parlasse; e di far che tutti coloro che non adorassero l'immagine della bestia fossero uccisi. 16 Faceva ancora che a tutti, piccoli e grandi, ricchi 10 Se alcuno mena in cat-e poveri, franchi e servi, fosse tività, andrà in cattività; se alcuno uccide con la spada, bisogna che sia ucciso con la posto un carattere in su la lor mano destra, o in su lo lor fronti; 17 E che niuno potesse comperare, o vendere, se non chi avesse il carattere, o il nome della bestia, o il numero del suo nome. 18 Qui è la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia; conciossiachè sia numero d' uomo ; e il suo numero è Seicentosessantasei. ΟΙ CAPO XIV. costoro sono stati da Gesù comperati d' infra gli uomini, per esser primizie a Dio, ed all' Agnello. 5 E nella bocca loro non è stata trovata menzogna; conciossiachè sieno irreprensibili davanti al trono di Dio. 6 Poi vidi un altro angelo volante per lo mezzo del cielo, avendo l' evangelo eterno, per evangelizzare agli abitanti della terra, e ad ogni POI vidi, ed ecco l' Agnel-nazione, e tribù, e lingua, e lo, che stava in piè in popolo, sul monte di Sion; e con lui 7 Dicendo con gran voce: erano cenquarantaquattromila persone, che aveano il suo nome, e il nome di suo Padre, scritto in su le lor fronti. 2 Ed io udii una voce dal cielo, a guisa d' un suono di molte acque, e a guisa d'un romore di gran tuono; e la voce che io udii era come di ceteratori, che sonavano in su le lor cetere; 3 E, cantavano un cantico nuovo, davanti al trono, e davanti a' quattro animali, e davanti a' vecchi; e niuno poteva imparare il cantico, se non que' cenquarantaquattromila, i quali sono stati comperati della terra. 4 Costoro son quelli che non si sono contaminati con donne; perciocchè son vergini; costoro son quelli che seguono l'Agnello, dovunque egli va; Temete Iddio, e dategli gloria; perciocchè l' ora del suo giudicio è venuta; e adorate colui che ha fatto il cielo, e la terra, e il mare, e le fonti dell'acque. 8 Poi seguì un altro angelo, dicendo: Caduta, caduta è Babilonia, la gran città; perciocchè ella ha dato da bere a tutte le nazioni del vino dell' ira della sua fornicazione. 9 E dopo quelli, seguitò un terzo angelo, dicendo con gran voce: Se alcuno adora la bestia, e la sua immagine, e prende il suo carattere in su la sua fronte, o in su la sua mano; 10 Anch' egli berrà del vino dell' ira di Dio, mesciuto tutto puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco, e zolfo, nel cospetto de' santi 17 E un altro angelo uscì del tempio, che è nel cielo, avendo anch' egli un pennato tagliente. 18 E un altro angelo uscì fuor dell' altare, il quale avea podestà sopra il fuoco; e gridò con gran grido a quello che avea il pennato tagliente, dicendo: Metti dentro il tuo pennato tagliente, e vendemmia i grappoli della vigna della terra; conciossiachè le sue uve sieno mature. 13 Poi io udii dal cielo una voce che mi diceva: Scrivi : 19 E l'angelo mise il suo Beati i morti, che per l'in-pennato nella terra, e vennanzi muoiono nel Signore; demmiò la vigna della terra, sì certo, dice lo Spirito; ac-e gittò l' uve nel gran tino ciocchè si riposino delle lor dell' ira di Dio. fatiche; e le loro opere li seguitano. 14 E io vidi, ed ecco una nuvola bianca, e in su la nuvola era a sedere uno, simile a un figliuol d' uomo, il quale avea in sul capo una corona 20 E il tino fu calcato fuori della città; e del tino uscì sangue, che giugneva sino a' freni de' cavalli, per mille seicento stadi. CAPO XV. d'oro, e nella mano una falce por io vidi nel cielo un tagliente. 15 E un altro angelo uscì fuor del tempio, gridando con gran voce a colui che sedeva in su la nuvola: Metti dentro la tua falce, e mieti; perciocchè l'ora del mietere è venuta; conciossiachè la ricolta della terra sia secca. altro segno grande, e maraviglioso, sette angeli, che aveano le sette ultime piaghe; perciocchè in esse è compiuta l' ira di Dio. 2 Io vidi adunque come un mare di vetro, mescolato di fuoco; e quelli che aveano ottenuta vittoria della bestia, 16 E colui che sedeva in sue della sua immagine, e del la nuvola mise la sua falce suo carattere, e del numero nella terra, e la terra fu del suo nome; i quali stavamietuta. no in piè in sul mare di CAPO XVI. vetro, avendo delle cetere di Dio; 3 E cantavano il cantico di Mosè, servitor di Dio, e di ED io udii una gran voce cantico dell' Agnello, dicendo: Grandi, e maravigliose son l' opere tue, o Signore Iddio onnipotente; giuste e veraci son le tue vie, o Re delle nazioni. 4 O Signore, chi non ti temerà, e non glorificherà il tuo nome? conciossiachè tu solo sii santo; certo tutte le nazioni verranno, e adoreranno nel tuo cospetto; perciocchè i tuoi giudicii sono stati manifestati. 5 E, dopo queste cose, io vidi, e fu aperto il tempio del tabernacolo della testimonianza nel cielo. 6 E i sette angeli, che aveano le sette piaghe, usciron del tempio, vestiti di lino puro, e risplendente; e cinti intorno a' petti di cinture d' oro. 7 E l'uno de' quattro animali diede a' sette angeli sette coppe d' oro, piene dell' ira dell' Iddio vivente ne' secoli de' secoli. 8 E il tempio fu ripieno di fumo procedente dalla gloria di Dio, e dalla sua potenza; e niuno poteva entrare nel tempio, finchè non fossero compiute le sette piaghe degli angeli. dal tempio, che diceva a' sette angeli: Andate, versate nella terra le coppe dell' ira di Dio. 2 E il primo andò, e versò la sua coppa in su la terra; e venne un' ulcera maligna, e dolorosa agli uomini che aveano il carattere della bestia, e a quelli che adoravano la sua immagine. 3 Poi, il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; ed esso divenne sangue, come di corpo morto; e ogni anima vivente morì nel mare. 4 Poi, il terzo angelo versò la sua coppa ne' fiumi, e nelle fonti dell' acque; e divennero sangue. 5 Ed io udii l'angelo dell' acque che diceva: Tu sei giusto, o Signore, che sei, e che eri, che sei il Santo, d' aver fatti questi giudicii. 6 Conciossiachè essi abbiano sparso il sangue de' santi, e de' profeti; tu hai loro altresì dato a bere del sangue; perciocchè ben ne son degni. 7 Ed io ne udii un altro, dal lato dell' altare, che diceva: Sì certo, Signore Iddio onnipotente, i tuoi giudicii son veraci, e giusti. 8 Poi, il quarto angelo versò la sua coppa sopra il sole; |