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perciocchè egli mi è molto 18 E il Signore mi libererà ancora da ogni mala opera, e

utile al ministerio.

12 Or io ho mandato Tichi-mi salverà, e condurrà nel co in Efeso. suo regno celeste. A lui sia la gloria ne'secoli de' secoli. Amen.

13 Quando tu verrai, porta la cappa ch' io ho lasciata in Troade, appresso di Carpo; e i libri, principalmente le per

gamene.

14 Alessandro, il fabbro di rame, mi ha fatto del male assai; rendagli il Signore secondo le sue opere.

19 Saluta Priscilla, ed Aquila, e la famiglia d'Onesi

foro.

20 Erasto è rimasto in Corinto, ed io ho lasciato Trofimo infermo in Mileto.

21 Studiati di venire avanti 15 Da esso ancora tu guar- il verno. Eubulo, e Pudente, dati; perciocchè egli ha gran-e Lino, e Claudia, e tutti i demente contrastato alle no- fratelli, ti salutano. stre parole.

16 Niuno si è trovato meco nella mia prima difesa; ma tutti mi hanno abbandonato ; non sia loro imputato.

17 Ma il Signore è stato meco, e mi ha fortificato; acciocchè la predicazione fosse per me appieno accertata, e che tutti i Gentili l'udissero; ed io sono stato liberato dalla gola del leone.

22 Sia il Signor Gesù Cristo con lo spirito tuo. La grazia sia con voi. Amen.

La seconda a Timoteo, che fu il primo vescovo ordinato della chiesa degli Efesi, fu scritta da Roma, quando Paolo comparve la seconda volta davanti a Cesare Nerone.

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messa avanti i tempi de' se- | sana dottrina, e a convincere coli; i contraddicenti.

3 Ed ha manifestata a' suoi propri tempi la sua parola, per la predicazione che mi è stata fidata, per mandato di Dio, nostro Salvatore;

4 A Tito, mio vero figliuolo, secondo la fede comune; grazia, misericordia, e pace, da Dio Padre, e dal Signor Gesù Cristo, nostro Salva

tore.

5 Per questo ti ho lasciato in Creta, acciocchè tu dia ordine alle cose che restano, e costituisca degli anziani per ogni città, siccome ti ho ordinato ;

6 Se alcuno è irreprensibile, marito d'una sola moglie, che abbia figliuoli fedeli, che non sieno accusati di dissoluzione, nè contumaci.

7 Perciocchè conviene che il vescovo sia irreprensibile, come dispensatore della casa di Dio; non di suo senno, non iracondo, non dato al vino, non percotitore, non disonestamente cupido del guadagno;

8 Anzi volonteroso albergatore de' forestieri, amator de' buoni, temperato, giusto, santo, continente;

9 Che ritenga fermamente

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10 Perciocchè vi son molti contumaci, cianciatori, e seduttori di menti; principalmente quei della circoncisione, a cui convier. turare la bocca ;

11 I quali sovverton le case intiere, insegnando le cose che non si convengono, per disonesto guadagno.

12 Uno di loro, lor proprio profeta, ha detto: I Cretesi son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri.

13 Questa testimonianza è verace; per questa cagione riprendili severamente, acciocchè sieno sani nella fede;

14 Non attender do a favole Giudaiche, nè a comandamenti d' uomini che hanno a schifo la verità.

15 Ben è ogni cosa pura a' puri; ma a' contaminati, ed infedeli, niente è puro; anzi e la mente, e la coscienza loro è contaminata;

16 Fan professione di conoscere Iddio, ma lo rinnegan con l'opere, essendo abbominevoli, e ribelli, e riprovati ad ogni buona opera.

CAPO II.

A tu, proponi le cose

ammaestramento; acciocchè dottrina;

sia sufficiente ad esortar nella 2 Che i vecchi sieno sobri,

gravi, temperati, 'sani nella | lutare di Dio è apparita' a

fede, nella carità, nella soffe

renza.

3 Parimente, che le donne attempate abbiano un portamento convenevole a santità; non sieno calunniatrici, non serve di molto vino, ma maestre d'onestà;

4 Acciocchè ammaestrin le giovani ad esser modeste, ad amare i lor mariti, ed i loro figliuoli;

5 Ad esser temperate, caste, a guardar la casa, ad esser buone, soggette a' propri mariti; acciocchè la parola di Dio non sia bestemmiata.

6 Esorta simigliantemente i giovani che sien temperati :

7 Recando te stesso in ogni cosa per esempio di buone opere; mostrando nella dottrina integrità incorrotta, gravità;

8 Parlar sano, irreprensibile; acciocchè l'avversario sia confuso, non avendo nulla di male da dir di voi.

9 Che i servi sien soggetti a' propri signori, compiacevoli in ogni cosa, non contraddicenti ;

10 Che non usino frode, ma mostrino ogni buona lealtà; acciocchè in ogni cosa onorino la dottrina di Dio, Salvator

tutti gli uomini ;

12 Ammaestrandoci che, rinunziando all' empietà, e alle mondane concupiscenze, viviamo nel presente secolo temperatamente, e giustamente, e piamente;

13 Aspettando la beata speranza, e l'apparizion della gloria del grande Iddio, e Salvator nostro, Gesù Cristo;

14 Il quale ha dato sè stesso per noi, acciocchè ci riscattasse d'ogni iniquità, e ci purificasse per essergli un popolo acquistato in proprio, zelante di buone opere.

15 Proponi queste cose, ed esorta, e riprendi con ogni autorità di comandare. Niuno ti sprezzi.

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CAPO III. ICORDA loro che sien soggetti a' principati, e alle podestà; che sieno ubbidienti, preparati ad ogni buona opera;

2 Che non dican male di alcuno; che non sien contenziosi, ma benigni, mostrando ogni mansuetudine inverso tutti gli uomini.

3 Perciocchè ancora noi eravamo già insensati, ribelli, erranti, servendo a varie concupiscenze, e voluttà; me11 Perciocchè la grazia sa-nando la vita in malizia, ed

nostro.

invidia; odiosi, e odiando gli | legge; conciossiachè sieno inutili, e vane.

uni gli altri;

Ma, quando la benignità di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore inverso gli uomini è apparito;

5 Egli ci ha salvati, non per opere giuste, che noi abbiam fatte; ma, secondo la sua misericordia, per lo lavacro della rigenerazione, e per lo rinnovamento dello Spirito Santo;

6 Il quale egli ha copiosamente sparso sopra noi, per Gesù Cristo nostro Salvatore;

7 Ácciocchè, giustificati per la grazia d'esso, siam fatti eredi della vita eterna, secondo la nostra speranza.

8 Certa è questa parola, e queste cose voglio che tu affermi, acciocchè coloro che han creduto a Dio abbian cura d' attendere a buone opere. Queste sono le cose buone, ed utili agli uomini.

9 Ma fuggi le stolte quistioni, e le genealogie, e le contese e risse intorno alla

10 Schifa l' uomo eretico, dopo la prima, e la seconda ammonizione;

11 Sapendo che il tale è sovvertito, e pecca, essendo condannato da sè stesso.

12 Quando io avrò mandato a te Artema, o Tichico, studiati di venire a me in Nicopoli; perciocchè io son deliberato di passar quivi il verno.

studiosa

13 Accommiata mente Zena, il dottor della legge, ed Apollo; acciocchè nulla manchi loro.

14 Or imparino ancora i nostri d' attendere a buone opere per gli usi necessari, acciocchè non sieno senza frutto.

15 Tutti quelli che sono meco ti salutano. Saluta quelli che ci amano in fede. La grazia sia con tutti voi. Amen.

Fu scritta da Nicopoli di Macedonia a Tito, che fu il primo vescovo ordinato nella chiesa de' Cretesi.

EPISTOLA DI S. PAOLO APOSTOLO

PAOLO

A FILEMONE.

AOLO, prigione di Gesù Cristo, e il fratello Timoteo, a Filemone, nostro diletto, e compagno d'opera; 2 E alla diletta Appia, e ad Archippo nostro compagno di milizia, e alia chiesa che è in casa tua:

3 Grazia a voi, e pace, da Dio Padre nostro, e dal Signor Gesù Cristo.

4 lo rendo grazie all' Iddio mio, facendo sempre di te memoria nelle mie orazioni; 5 Udendo la tua carità, e la fede che tu hai inverso il Signore Gesù, e inverso tutti i santi;

6 Acciocchè la comunione della tua fede sia efficace, nella riconoscenza di tutto il bene che è in voi, inverso Cristo Gesù.

7 Perciocchè noi abbiamo grande allegrezza, e consolazione della tua carità; conciossiachè le viscere de' santi sieno state per te ricreate, fratello.

8 Perciò, benchè io abbia molta libertà, in Cristo, di comandarti ciò che è del dovere ;

9 Pur nondimeno, più to

sto ti prego per carità (quatunque io sia tale quale io sono), come Paolo anziano, e al presente ancora prigione di Gesù Cristo;

10 Ti prego, dico, per lo mio figliuolo Onesimo, il quale io ho generato ne' miei legami;

11 Il quale già ti fu disutile, ma ora utile a te ed a me;

12 Il quale io ho rimandato; or tu accoglilo, cioè, le mie viscere.

13 Io lo voleva ritenere appresso di me, acciocchè in vece tua mi ministrasse ne' legami dell' evangelo;

14 Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere; acciocchè il tuo beneficio non fosse come per necessità, ma di spontanea volontà.

15 Perciocchè, forse per questa cagione egli si è dipartito da te per un breve tempo, acciocchè tu lo ricoveri in perpetuo;

16 Non più come servo, ma da più di servo, come caro fratello, a me sommamente; ora, quanto più a te, ed in carne, e nel Signore?

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