Propugnatore, المجلد 3

الغلاف الأمامي
1890
 

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عبارات ومصطلحات مألوفة

مقاطع مشهورة

الصفحة 35 - Accenni alle origini della lingua e della poesia italiana, e di alcuni rimatori e prosatori in lingua volgare Bolognesi e Veneziani dei secoli XIII e XIV ; con appendice di documenti, osservazioni, e tavola. Spigolature dagli Archivi di Slato di Bologna e Venezia, per l'Avvocato Angelo Gualandi.
الصفحة 305 - E tu che se' costì, anima viva, Partiti da cotesti, che son morti : Ma poi ch' e' vide ch' i' non mi partiva, Disse : per altre vie, per altri porti Verrai a piaggia, non qui, per passare, Più lieve legno convien che ti porti. E 1 duca a lui : Caron, non ti crucciare : Vuolsi così colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
الصفحة 17 - Rime edite ed inedite di Antonio Cammelli detto il Pistoia (per cura di A. Cappelli e S. Ferrari, Livorno, Vigo, 1884) in
الصفحة 314 - Minòs a me quando mi vide, lasciando l'atto di cotanto offizio, «guarda com 'entri e di cui tu ti fide: non t'inganni l'ampiezza dell'entrare! . . .» E '1 duca mio a lui: «Perchè pur gride? Non impedir lo suo fatale andare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare.
الصفحة 30 - Documenti di storia italiana pubblicati a cura della R. Deputazione sugli studi di storia patria per le provincie di Toscana, dell'Umbria e delle Marche, Firenze, 1869, voi.
الصفحة 14 - Cristo, che sopra la croce per noi moristi con pena feroce, concedi a me che con pietosa voce i...
الصفحة 99 - Poemetti mitologici de' secoli XIV, XV e XVI. Parte I: II Ninfale Fiesolano ; II Driadeo d' Amore. Livorno, tip. Vigo, 1888; 32°, pp. VII-319. Il poemetto boccaccesco fu qui riprodotto dalla stampa di Londra, 1778 (/? 179) con nuove cure nell'interpunzione.
الصفحة 101 - T. CASINI, Notizie e documenti per la storia della poesia italiana nei secoli XIII e XIV.
الصفحة 455 - Scriva, in vento ed in acqua, il suo poema la man che mai per te la penna tolse ; e caggia il nome e poca terra il prema...
الصفحة 472 - Proteo non possetti dire che fusse pontefice, ma essendo chiamato vates dai poeti, mi parse non inconveniente che come Dio marino predicesse quelle cose ad un fiume. Et dire che Proteo sempre havesse detto il vero, non mi parea consono con la religione. Cosi per temperare la fictione poetica et ornare le cose sacre con le profane, mi parse provederci con dire: mendax ad caetera Proteus, hoc uno veras effudit tempore (oppure camme) voces.

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