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Vita S. Antonii Abbatis Auctore S. Athanasio in gratiam Monachorum Abbatiae Florentinae ex Graeco versa a Francisco Zephyro. MS. E' rammentata come esistente nella Badia Fiorentina dal P. Don Bernardo Montfaucon nel Diario Italico pag. 371. A questa versione lo Zeffi invece del Prologo di Evagrio, che precede la sua Traduzione di questa istessa vita fatta nel 1388., e pubblicata nell'edizione di Parigi dell' anno 1698. T. II. pag. 793. vi ha premesso la Dedicatoria ai Suddetti Monaci: Franciscus Zephyrus, così è il titolo, omnibus Sanctis Monachis in Abbatia Florentina salutem, & gratiam a Domino Iesu Christo.

In laudem Magniflci Laurentii de Medicis Epigrammata quatuor. Stanno nel rarissimo libro intitolato Lauretum. Trà le Poesie di Girolamo Benivieni un Componimento poetico si legge dello Zeffi in lode del Benivieni suddetto suo parzialissimo amico.. Fetti Pietro ai 21. Gennaio 1546. Morì ai 31. Luglio 1556. Bencivenni Domenico di Francesco ai 4. Agosto 1556. Prima Cherico, e poi Maestro della nostra Scuola nel 1530., e Cappellano nell'anno istesso, Canonico Soprannumerario nel 1548. a richiesta di Cosimo I. come risulta dalla seguente Lettera dei 19. Ottobre 1548. indirizzata da Pisa al nostro Capitolo.

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Reverendi miei Carissimi

Ser Domenico Bencivenni per la bontà sua, & per la memoria della servitù, che ci teneva il suo Mess. Iacopo Torsoli Elemosiniere della Regina di Francia, ci è si grato, che quello, che gli sia per arrecar comodo, & onore, tenendone particular conto, volentieri a prieghi suoi ci siamo mossi a scrivervi la presente, per la quale chiaramente vi exhortiamo, che vi piaccia eleggerlo Canonico sopranumerario per il primo vacante: Et tanto più, che egli si trova antico Cappellano in quella Chiesa, & che dopo la morte di detto Mess. Iacopo non gli è pervenuto alcuna cosa, accertandovi, che ne resteremo con molta satisfazione, & state sani.

El Duca di Fiorenza. Nel 1571. ottenne un Canonicato nella Cattedrale Fiorentina. Morì ai 7. Luglio 1583., e fù sepolto in un Sepolcro di marmo nella già Chiesa del Monastero di S. Niccolò, di cui era stato per anni 42. Governatore, ove si leggea la seguente Iscriz.

D. O. M.

Credo Videre Bona Domini In Terra Viventium
Dominicus Bencivennius Canonicus Flor.
Sacri Huius Coenobii Diu Custos Fideliss.

Hoc Monimentum Vbi Vita Functus Requiesceret

Sibi Vivens Posuit A. S. MDLXXXIII.

Federighi Michele di Bartolommeo ai 31. Maggio 1571.; quindi Priore nel 1573. Dal suo Testamento rogato ai 18. Feb. 1599.

esistente nel nostro Archivio nella Filza VI. pag. 384. sembra potersi arguire esser egli stato Professore di Musica, mentre testò tutti i Libri, sì stampati, come MSS., e tutte le Musiche in sulle carte, e gli Spartiti, e tutti i Libri che trattano di Musica si Teorica, come Pratica al Cav. Bernardino da Romena, e al nostro Canonico Angiolo Bizzelli.

Macchia (del) Alessandro da Colle ai 29. Marzo 1573. Era innanzi Canonico Soprannumerario fino dai 3. Agosto 1561. Fù Confessore del Convento della Crocetta, e nel 1584. si trovò presente, allorchè per ordine dell'Arcivescovo fù aperto il Deposito della Ven. Suor Domenica del Paradiso. Dai Partiti Lett. D. pag. 99. apparisce esser egli stato mandato nel 1576. dal Capitolo a Roma per ottenere dal Sommo Pontefice Gregorio XIII. l'abito Canonicale. Rinunziò il Canonicato nel 1592. Abbiamo di suo in luce:

Relazione fatta del Viaggio della Santità di N. S. PP. Leone XI. nel pigliare il Possesso a S. Giovanni Laterano. Con la descrizione degli Apparati, Archi Trionfali, & Iscrizioni fatte sì dal Popolo Romano, come dalla Nazione Fiorentina, seguito il dì 17. Aprile 1605. In Roma per Guglielmo Facciotto in 4. Fù ristampata in Firenze nell' anno stesso dal Sermartelli in 4. Fei Cesare nel 1592 per Risegna del Suddetto. Fontani Filippo di Giovanni, Protonotario Apostolico, agli 8. Agos. 1601. Era avanti nel 1586. Cappellano. Andò a Roma nel 1605. per commissione del Capitolo in compagnia del Priore Ventura Venturi, e col Canonico Angiolo Bizzelli per congratularsi con Leone XI. della sua elezione. Nel Campioncino dei Benefizi leggesi questo elogio: Philippus del Fontana Auctor Vocabularii illius, quod a Linguae Latinae tyronibus memoriter addiscitur: opusculum quidem paucorum foliorum, sed utilitatis non modicae. Morì nel 1638., e nel nostro Cimitero leggesi quanto appresso:

Philippus Fontana Huius Ecclesiae Canonicus

Obiit A. D. MDCXXXVIII. Aet. suae LXXV. Rossi Alessandro di Francesco, Protonotario Apostolico, ai 10. Lugl. 1638. Era in avanti fino dal 1632. per Breve Pontificio Coadiutore del Suddetto Canonico Fontani suo Zio.

Ciani Vincenzio di Mareo già Cappellano nel 1643. sotto il titolę dei SS. Bernardo, poi Maestro dai 21. Maggio 1647. ai 28. Mag. 1664., in cui prese il Possesso del Canonicato. Nella Filza IX. pag. 560. vi è il suo Testamento degli 8. Dicembre 1668., in cui lascia erede il nostro Capitolo coll' onere, che l'Ottava di S. Lorenzo sia Canonicale, e che per sei Mesi dell'anno si cantino nei Sabati le Litanie in Musica, e mancando di far questo, debbasi in quella vece far celebrare tante Messe l'anno.

Gasparini Salvatore di Giovanni da Lucca agli 11. Aprile 1672. Morì nel 1691. Nel Campioncino dei Benefizi pag. 17. si legge il seguente Elogio: Salvator Ioannis Gasparinus Lucensis Vir exquisitissimae in colloquiis familiaribus comitatis, & promptitu dinis, Literis, Musica, Cothurnoque celebris, Sedis Apostolicae in Piceno, Marchia Legatis, & Reip. Lucensis apud Ser. M. E. D. Oratoribus operam suam praestitit in scribendis. Obiit anno 1691. aet. suae anno 56. IV. Idus Aprilis.

Venuti Giovanni di Giuseppe ai 19. Gennaio 1692. Morì ai 25. Ottobre 1723.

Mochi Dott. Angiolo Nunziato d'Andrea da Prato entrò per Breve Pontificio Coadiutore del Suddetto Canonico Venuti il dì 10. Giugno 1723., ed al libero possesso per la di lui morte ai 26. Ottobre dell'anno stesso. Il Cerracchini nei Fasti Teolog. pag. 644. e seg. dice, che appena preso il pacifico possesso del Canonicato dopo lunga malattia, consumato dagli studi delle Belle Lettere, nelle quali era versatissimo, e dall' Evangelica Predicazione; per cui adempire in poco tempo composto avea secondo il gusto dei tempi, un' elaboratissimo Quaresimale, morì ai 30. Dicembre 1723. sul bel fiore del viver suo, e dei suoi studi, i quali molto, promettevano, e molto faceva egli sperare dalla sua morigerata vita, 'ripiena delle Virtù Morali. Pennetti Iacopo Antonio di Domenico agli 8. Giugno 1724. Sostenne per più anni la luminosa Carica di Ministro in Parigi dei Granduchi Cosimo III., e Gio. Gastone I. Morì ai 9. Marzo 1743. in Parigi in età di anni 82., Mesi 4. e giorni 9. Gualtieri Dott. Gio. Francesco di Luigi ai 3. Aprile 1743. Mori agli 8. Luglio 1768.

Scopetani Dott. Vincenzio di Giuseppe già Maestro fino dai 13. Ottob. 1756. per la rinunzia del Dott. Francesco M. Grazini, poi Cappellano Corale ai 29. Marzo 1766. per morte di Andrea Morosi, e quindi Canonico ai 4. Novembre 1768. Fù Teologo profondissimo, ed uno dei Membri più rispettabili del Sacro Collegio dei Dottori, Soggetto di non ordinaria bontà, consiglio, e prudenza. Predicò in Chiesa nostra con gran concorso l'Avvento negli anni 1784. e 1789. Quindi stanco non già dalle gravi fatiche del suo Apostolico Ministero, ma, come fù detto, dal dolore di vedere incessantemente lacerata, e combattuta da potenti tempestose procelle la Navicella di Pietro, e introdotto maliziosamente nella Chiesa di Dio da un accanito. stuolo di rie persone sotto lo specioso ingannevole titolo di riforma l'errore, la corruttela, la seduzione, il vizio, l'insubor dinazione, la disistima delle Cose più Sacre, la malafede, l' inganno, la divisione, lo scandolo, la distruzione, lo scompiglio,

la persecuzione, e la calunnia, con universale rammarico cessò di vivere agli 11. Settemb. 1790. Il di lui Corpo accompagnato dalle lacrime d'affollato Popolo fù indistintamente sepolto nel Comune Cimitero di Trespiano in cassa però con Iscrizione, affinchè in progresso di tempo, temperati i rigori della Legge dei Campisanti, eccitasse in alcuno il pensiero di assegnargli un luogo più distinto per risvegliare negli Spettatori la memoria di quei sentimenti di bontà, e di rettitudine, e quelle rare virtù, che in esso mirabilmente risplendeano. Da alcuni suoi amici fù apposta alle Pareti del nostro Sotterraneo la seguente memoria, Parto del nostro già Canonico Casimiro Rossi.

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Vincentio Scopetanio S. T. D. in hac Laurentiana Basilica
Clericorum Magistro Dein Canonico
Pietate Candore Prudentia Ad Exemplum
Commendatissimo

Qui Quasi Singulis Natus
Singulos Hortatu Consilio Alloquio
A Virtutis & Verae Perfectionis Semitam
Traduxit Impulit Excitavit

Contra Bonorum Spem An. Aet. suae LVIII.
III. Idus Septembr. Aer. Christ. MDCCXC.
Naturae Non Laboribus Cessit

Cuius Funus Populus Cum Lacrumis
Ad Trespianum Collem Est Prosecutus
Amico Incomparabili

Per Amicorum Aeternum Desiderii Testem

Posuerunt.

Trovasi di suo alla luce la seguente Orazione:

Delle lodi dell' Ab. Antonio Niccolini Patrizio Fiorentino de' Marchesi di Ponsacco, Camugliano ec. Orazione detta nell' Accademia degli Apatisti la sera dei 22. Maggio 1770. dal Dott. Vincenzio Scopetani Canonico dell' Insigne Real Basilica di S. Lorenzo. In Firenze MDCCLXX. per Gaetano Cambiagi in 4.

Rossi Casimiro di Tommaso ai 5. Aprile 1791., già Maestro della nostra Scuola fino dai 24. Sett. 1783. Morì ai 25. Agos. 1802. Banci Luigi di Gaetano agli 11. Settembre 1802.

MM

PREBENDA IX. CANONICALE

SOTTO IL TITOLO

DI S. SEBASTIANO MART.

Tosa (della) Ranieri di Rosso 1287.

Pietro di Puccio del Popolo di S. Gervasio 1342.
Francesco della Città d'Assisi 1383.

Leonardo di Giovanni 1392.

Luca di Cino 1394. Morì ai 12. Agosto 1444.

Bonichi Pietro di Michele da Cascia ai 12. Agosto 1444., quindi Priore nel 1462.

Catellini da Castiglione Ven. Francesco figlio di Dante di Guido, e Cugino di quel Dante di Bernardo di un altro Dante, detto Dante del Miracolo, che non avendo mai avuto successione da Marietta Pitti sua Moglie per lo spazio di 14. anni, l'ottenne per le Orazioni di S. Antonino Arcivescovo, il quale in occasione della sua Visita accolto da essi nella lor Villa di Castiglione dette loro la benedizione animandoli a sperar da Dio Figliuoli, come avvenne. Questi fù il primo eletto dai Signori Aldobrandini, a cui dal Capitolo fù ceduta la Nomina, e il Padronato del primo Canonicato, che fosse stato per vacare in ricompensa d'aver esibito alla nostra Mensa 300. Fiorini d'oro da erogarsi nella compra di Beni Stabili per aumentare le scarse Distribuzioni Canonicali giornaliere. Intanto egli fino dai 6. Aprile del 1462. ne prese il Possesso, e fù determinato, che potesse percipere i frutti dei beni provenuti da detta donazione, quando però avesse servito la nostra Chiesa, come gli altri, fino a tantochè non fosse venuto a vacare uno dei Canonicati, pei quali ottenuto avea l' Espettativa, e la Riserva. Essendo stato promosso al Priorato il Suddetto Pietro Bonichi venne a vacare il Canonicato sotto il titolo di S. Sebastiano, che fù tosto conseguito dal suddetto Francesco da Castiglione, e la Nobilissima Famiglia Aldobrandini acquistò il diritto di Padronato sul medesimo, che ha sempre conservato, ed esercitato, e che esercita fino al presente. Non per questo però credo possa dirsi, che i Signori Aldobrandini fossero i Fondatori di detto Canonicato, come il per altro diligentissimo Canonico Salvini ha fatto credere all' Apostolo Zeno nelle Dissert. Voss. T. I. pag. 562. Antecedentemente, cioè nel 1461., eragli stato conferito da Mons. Orlando Bonarli Arcivescovo di Firenze suo Cugino un Canonicato nella nostra Cattedrale, ma non sò, se il

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