Il canzionereBarbèra, Bianchi, 1856 - 458 من الصفحات |
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... zione dell ' Amore , fatta già da Socrate co ' nomi di Venere terrestre e Venere celeste , l'una delle quali infiamma le passioni verso del corpo , l'altra ispira amore verso dell'anima , e trae ad onesti vin- coli e ad opere virtuose ...
... zione dell ' Amore , fatta già da Socrate co ' nomi di Venere terrestre e Venere celeste , l'una delle quali infiamma le passioni verso del corpo , l'altra ispira amore verso dell'anima , e trae ad onesti vin- coli e ad opere virtuose ...
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... zione di profonda e potente passione , elevatezza di pensieri , delica- tezza di sentimenti , forbitezza di lingua , magnificenza di stile , e il negargli la lode d'avere , nella guisa che il nostro Poeta , ingenti- lito la passione d ...
... zione di profonda e potente passione , elevatezza di pensieri , delica- tezza di sentimenti , forbitezza di lingua , magnificenza di stile , e il negargli la lode d'avere , nella guisa che il nostro Poeta , ingenti- lito la passione d ...
الصفحة 60
... zione di que ' tre versi : Quando per mezzo de ' miei canti saran pubblicali , sic- come or sono gl ' inferi regni , i corpi che si ruotano nell ' universo e gli abitatori celesti ( la qual duplice espressione non indica se non la sola ...
... zione di que ' tre versi : Quando per mezzo de ' miei canti saran pubblicali , sic- come or sono gl ' inferi regni , i corpi che si ruotano nell ' universo e gli abitatori celesti ( la qual duplice espressione non indica se non la sola ...
الصفحة 69
... , lavoro chia- 1 Aneddotto II , pag . 97 . Lettera al signor Luigi Caranenti , da questo premessa alla sua edi- zione delle Rime di Dante , citata di sopra . mato a giusto titolo non facile e piano . Il SULLE POESIE LIRICHE . 69.
... , lavoro chia- 1 Aneddotto II , pag . 97 . Lettera al signor Luigi Caranenti , da questo premessa alla sua edi- zione delle Rime di Dante , citata di sopra . mato a giusto titolo non facile e piano . Il SULLE POESIE LIRICHE . 69.
الصفحة 71
... zione , l'Arrivabene ha dato a Dante quel che a Dante non apparteneva ; e nell'aggiunto libro il suo abbaglio è in tanto più notevole , in quanto egli ha creduto d'aver rinvenuto delle Rime che in venustà colle altre gareggino , mentre ...
... zione , l'Arrivabene ha dato a Dante quel che a Dante non apparteneva ; e nell'aggiunto libro il suo abbaglio è in tanto più notevole , in quanto egli ha creduto d'aver rinvenuto delle Rime che in venustà colle altre gareggino , mentre ...
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عبارات ومصطلحات مألوفة
alcun altre altrui Amore antichi appo attribuita a Dante avea Ballata beata Beatrice bella bellezza beltà Bosone Canz Canzone Cecco Angiolieri ch'è ch'io chè chiama ciascun cielo Cino Cino da Pistoia Codice colla componimento Convito credo d'amore d'ogni Dante Alighieri Dante da Maiano degno detto dice diletto Dionisi divino dolce dolente dolore donna edizione Giuntina Egloghe esso figurat Filosofia Firenze gentil Guido Cavalcanti Inferno intelletto Intendi l'Alighieri l'anima lasso Laurenziani legge leggiadria lode Madonna medesimo mente Mopso morte nome di Dante Nuova occhi omai onore parla parole peccato pensiero perciocchè Petrarca piacer piangendo pietà pietosa Plut poesia Poesie liriche Poeta poetico prego presente Sonetto quod ragione Rigoli rime Santo sente Sestina Signore Sonetto sospiri spirito Spirito Santo stampe stile trova uomo vale a dire vede vedesi veggio versi virtù virtute Volgare vuol Witte zione
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الصفحة 136 - Oltre la spera che più larga gira passa '1 sospiro ch'esce del mio core : intelligenza nova, che l'Amore piangendo mette in lui, pur su lo tira. Quand'elli è giunto là dove disira, vede una donna, che riceve onore, e luce sì, che per lo suo splendore lo peregrino spirito la mira. Vedela tal, che quando '1 mi ridice, io no lo intendo, sì parla sottile al cor dolente, che lo fa parlare.
الصفحة 139 - O montanina mia Canzon, tu vai ; Forse vedrai Fiorenza la mia terra, Che fuor di sé mi serra, Vota d
الصفحة 104 - Ov' ella passa, ogni uom vèr lei si gira, E cui saluta fa tremar lo core. Si che, bassando il viso, tutto smuore, E d' ogni suo difetto allor sospira : Fuggon dinanzi a lei superbia ed ira : Aiutatemi, donne, a farle onore. Ogni dolcezza, ogni pensiero umile Nasce nel core a chi parlar la sente ; Ond
الصفحة 45 - ... e di scienze e di libri: li quali considerando, giudicava bene che la filosofia, che era donna di questi autori, di queste scienze e di questi libri, fosse somma cosa. E immaginava lei fatta come una donna gentile; e non la potea immaginare in atto alcuno, se non misericordioso; per che sì volentieri lo senso di vero l'ammirava, che appena lo potea volgere da quella. E da questo immaginare cominciai ad andare là ov'ella si dimostrava veracemente, cioè nelle scuole de' religiosi e alle disputazioni...
الصفحة 112 - Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d'umiltà vestuta; E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, Che da per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova. E par che della sua labbia si muova Uno spirto soave e pien o" amore , Che va dicendo all'anima: sospira.
الصفحة 55 - Voller che le virtù fussin colonne : Madre di loda e di salute ostello, Con pura unita fede Eri beata, e colle sette donne. Ora ti veggio ignuda di tai gonne : Vestita di dolor, piena di vizii ; Fuori i leai Fabrizii ; Superba, vile, nimica di pace. O disnorata te! specchio di parte, Poichè se' aggiunta a Marte, Punisci in Antenora qual verace Non segue l...
الصفحة 37 - Non ti dovea gravar le penne in giuso, Ad aspettar più colpi, o pargoletta, O altra vanità con sì breve uso.
الصفحة 36 - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva, Per la propria virtù, che la sublima: Fec' io in tanto , in quanto ella diceva , Stupendo , e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare, ond...
الصفحة 36 - Mai non t' appresentò natura ed arte * Piacer, quanto le belle membra in ch' io Rinchiusa fui, che son terra sparte: 2 E se il sommo piacer sì ti fallio Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio? Ben ti dovevi, per lo primo strale Delle cose fallaci, levar suso ' Od orto " E sono in terra sparte Diretr
الصفحة 44 - Tuttavia, dopo alquanto tempo, la mia mente, che s'argomentava di sanare, provvide (poiché né il mio, né l'altrui consolare valea) ritornare al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi. E misimi a leggere quello, non conosciuto da molti, libro di Boezio, nel quale, cattivo e discacciato, consolato s'avea.